Partita Iva Psicologo: Quanto costa aprirla e quali adempimenti sono necessari?

Codice Attività (ATECO): 86.90.30 attività svolga da psicologi

Guida per Aprire la Partita IVA come Psicologo

Introduzione

Sei un neolaureato in psicologia e stai pensando di avviare la tua carriera come libero professionista? Aprire una partita IVA è un passo fondamentale per esercitare la professione di psicologo in Italia. Questa guida ti fornirà tutte le informazioni necessarie per avviare la tua attività in modo semplice e chiaro. L'obiettivo è rendere il processo di apertura della partita IVA comprensibile e accessibile, senza l'uso di termini troppo complessi. Scopriamo insieme i passaggi, i costi e le agevolazioni disponibili.

Requisiti per Diventare Psicologo

Prima di tutto, per esercitare come psicologo è necessario:

1. Conseguire una Laurea Magistrale in Psicologia.
2. Superare l'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione.
3. Iscriversi all'Albo degli Psicologi nella sezione A.

Come Aprire la Partita IVA

Passaggi Principali

1. Compilazione del Modello AA9/12: Questo modulo è necessario per richiedere l'apertura della partita IVA. Può essere scaricato dal sito dell’Agenzia delle Entrate e presentato tramite posta, online o direttamente presso un ufficio dell’Agenzia.
2. Scelta del Codice ATECO: Il codice ATECO per gli psicologi è 86.90.30, che identifica "Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti".
3. Scelta del Regime Fiscale: Le opzioni principali sono il regime forfettario e il regime ordinario (contabilità semplificata).

Regime Forfettario

Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per i liberi professionisti con ricavi fino a 85.000 euro annui. I benefici includono:

• Tassazione Ridotta: Aliquota del 15% sul reddito imponibile, ridotta al 5% per i primi cinque anni se si soddisfano specifici requisiti.
• Semplicità Contabile: Non è necessario mantenere scritture contabili complesse.
• Esenzione IVA: Non è obbligatorio applicare l’IVA in fattura.

Per aderire al regime forfettario, assicurati di non superare i 30.000 euro di redditi da lavoro dipendente e di non avere spese superiori a 20.000 euro annui per collaboratori e beni strumentali.

Regime Ordinario (Contabilità Semplificata)

Se non rientri nei requisiti del regime forfettario, dovrai adottare la contabilità semplificata. Questo regime prevede:

• Tassazione IRPEF: Aliquote variabili dal 23% al 43% a seconda del reddito.
• Gestione Completa delle Scritture Contabili: Registrazione di tutte le fatture di acquisto e vendita, e altre formalità contabili.

Contributi Previdenziali

Come psicologo, dovrai iscriverti all’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) e versare i seguenti contributi:

• Contributo Soggettivo: 10% del reddito netto, con un minimo di 780 euro annui.
• Contributo Integrativo: 2% del corrispettivo lordo delle fatture emesse.
• Contributo di Maternità: Una quota fissa annuale che varia di anno in anno.

Fatturazione Elettronica

Dal 2024, anche i professionisti in regime forfettario dovranno emettere fatture elettroniche. Tuttavia, per le prestazioni sanitarie (come le sedute di psicoterapia), la fattura elettronica non è obbligatoria per proteggere la privacy dei pazienti. Per altre prestazioni, come la consulenza aziendale o giuridica, è obbligatorio l’uso della fattura elettronica.

Conclusione e Consigli Finali

Aprire una partita IVA come psicologo può sembrare complesso, ma con le giuste informazioni e l’assistenza di un commercialista, il processo diventa molto più gestibile. Considera sempre di affidarti a un esperto per evitare errori e ottimizzare la gestione fiscale della tua attività. Ricorda, una buona consulenza iniziale può farti risparmiare tempo e denaro a lungo termine.

"Fare tutto da soli può essere impegnativo, ma un bravo consulente è come uno psicologo per le tue finanze – meglio non farne a meno!"