Concordato preventivo Biennale

Aspetti e chiarimenti su Concordato Preventivo Biennale

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB), introdotto dall'art. 6 del D.Lgs. 13/2024, permette ai titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomo di concordare preventivamente con l'Agenzia delle Entrate (AE) i redditi e i valori della produzione netta per i due anni successivi. Questo strumento offre la possibilità di predeterminare le imposte dovute per i due anni, garantendo così una maggiore certezza fiscale. La proposta elaborata dall'AE può essere accettata o rifiutata dal contribuente.

 

Contribuenti Ammessi

  • I soggetti IRPEF o IRES che svolgono attività d’impresa o professioni in Italia.
  • Coloro che applicano gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) o il regime forfettario.

Esclusioni

  • Contribuenti con debiti pari o superiori a 5.000 euro per tributi o contributi previdenziali definitivamente accertati.
  • Coloro che hanno omesso la dichiarazione dei redditi per uno dei tre periodi d’imposta precedenti.
  • Soggetti con condanne per reati tributari o altri specifici reati economici.

Adesione al Concordato

L’AE elabora una proposta di concordato entro il 1° aprile di ogni anno, utilizzando un software disponibile per i contribuenti e gli intermediari abilitati. La proposta è basata sui dati dichiarati dal contribuente e sulle informazioni presenti nelle banche dati dell'AE. Il contribuente può accettare la proposta entro il termine di versamento del saldo IRPEF/IRES dell'anno precedente (30 giugno per i soggetti solari).

 

Effetti

  • Il contribuente si obbliga a dichiarare il reddito e il valore della produzione netta come concordato, con possibilità di modifiche derivanti da eventi straordinari.
  • Il reddito minimo dichiarabile non può essere inferiore a 2.000 euro.
  • Gli acconti IRPEF/IRES sono calcolati sulla base dei redditi concordati.
  • Il concordato non ha rilevanza ai fini IVA, che resta applicata in modo ordinario.
  • Per i soggetti trasparenti, il reddito è ripartito tra i soci secondo le relative quote di partecipazione.

 

Punti di Forza Rispetto alla Tassazione Ordinaria

  1. Certezza Fiscale: La predeterminazione delle imposte per due anni offre ai contribuenti una maggiore stabilità e prevedibilità nella gestione fiscale.
  2. Riduzione del Rischio di Accertamento: Essendo gli imponibili predeterminati, il contribuente è soggetto ad accertamento solo in caso di decadenza dal concordato.
  3. Pianificazione Finanziaria: La possibilità di conoscere in anticipo l’ammontare delle imposte permette una migliore pianificazione finanziaria aziendale.
  4. Semplificazione degli Adempimenti: Sebbene non siano previste semplificazioni contabili o dichiarative, la certezza dei redditi e delle imposte dovute riduce la complessità nella gestione fiscale.
  5. Stabilità del Sistema Tributario: Il CPB contribuisce a creare un ambiente fiscale più stabile, riducendo le incertezze legate a variazioni normative o interpretative.

 

Questi vantaggi rendono il Concordato Preventivo Biennale uno strumento interessante per i contribuenti che cercano di stabilizzare e prevedere meglio i loro obblighi fiscali nel medio termine.

 

Aspetti Negativi Rispetto alla Tassazione Ordinaria

 

  1. Mancanza di Semplificazioni Contabili e Dichiarative: Il CPB non introduce semplificazioni negli adempimenti contabili e dichiarativi, lasciando inalterate le complessità burocratiche.
  2. Vincolo Biennale: L'adesione al concordato impone un vincolo biennale, che potrebbe risultare restrittivo per le imprese che hanno bisogno di maggiore flessibilità per adattarsi a cambiamenti imprevisti nelle loro attività o nel mercato.
  3. Impossibilità di Rettifiche Ordinare: Una volta accettata la proposta di concordato, il contribuente è vincolato ai redditi e ai valori della produzione netta concordati, con limitate possibilità di rettifiche derivanti solo da eventi straordinari.
  4. Esclusione di Alcuni Soggetti: Non possono accedere al CPB i soggetti che presentano specifiche cause di esclusione, come debiti superiori a 5.000 euro, omissione della dichiarazione dei redditi, o condanne per reati tributari, limitando così la platea dei potenziali beneficiari.
  5. Rischio di Decadenza: Il contribuente può essere soggetto ad accertamento se ricorre una causa di decadenza dal concordato, il che reintroduce un elemento di incertezza che il CPB intendeva eliminare.
  6. Obbligo di Minimo Reddituale: L'imposizione di un reddito minimo dichiarabile di 2.000 euro potrebbe risultare penalizzante per i contribuenti con redditi effettivi inferiori, obbligandoli a pagare imposte su redditi non realizzati.
  7. Gestione degli Acconti: La gestione degli acconti basata sui redditi concordati può risultare complessa, soprattutto nel primo anno di applicazione, dove possono sorgere differenze significative tra gli importi dovuti e quelli versati in acconto.
  8. Mancanza di Rilevanza IVA: Il concordato non ha rilevanza ai fini IVA, che rimane applicata secondo le modalità ordinarie, richiedendo comunque la gestione parallela di adempimenti IVA separati.

 

Questi aspetti negativi indicano che, sebbene il CPB offra vantaggi in termini di certezza fiscale e pianificazione, introduce anche vincoli e rigidità che potrebbero non essere adatti a tutte le imprese o professionisti. Ogni contribuente dovrà valutare attentamente se i benefici superano gli svantaggi nel proprio contesto specifico.

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